Aforismi Atei




 


Alcuni miei aforismi.
Potete diffonderli e utilizzarli come volete, vi chiedo solo di citarmi.
Sotto ogni aforisma aggiungerò il mio nome per facilitarvi il copia-incolla.
Alcuni scrittori hanno usato i miei aforismi per i loro libri (trovate alcuni esempi nella sezione Archivio).



«Quanti cristiani, musulmani o induisti hanno scelto di nascere in una famiglia cristiana, musulmana o induista?
Quasi tutti i credenti si limitano a continuare a seguire la religione tramandata dalla famiglia di nascita, di conseguenza, nel 90% dei casi la fede è solo il risultato dell'imprinting culturale ricevuto fin dall'infanzia.»
(Francesco Avella)

«Credersi speciali e creati da una volontà superiore; credere di vivere in eterno in un luogo speciale creato per noi; seguire, quasi sempre, la religione della famiglia o società di nascita.
Arroganza, paura della morte e indottrinamento: questa è la vera trinità divina.»
(Francesco Avella)

«Cose come "Dio", "anima", "karma", "destino" e via dicendo, non sono altro che il tentativo arrogante e disperato dell'uomo per innalzare se stesso.»
(Francesco Avella)

«Presto ci sarà l'ondata di auguri per Pasqua, l'ennesima festa pagana (in lode a Eostre, dea della primavera) di cui i cristiani si sono appropriati per motivi politici e opportunistici grazie a Costantino e al concilio di Nicea
(Francesco Avella)

«Le regole religiose devono valere solo per chi sceglie di seguire la religione, non per tutti.
Se vuoi essere cristiano o musulmano, allora sei libero di vivere secondo le regole cristiane e musulmane, ma questo vale per te che scegli appunto di far parte di queste religioni, non per tutte le altre persone.»
(Francesco Avella)

«Molte persone sono contrarie al matrimonio omosessuale, come se quest'ultimo andasse a minacciare in qualche modo quello etero.
Se vogliamo dirla tutta, avrebbe molto più senso vietare l'alcool, visto che gli alcolici, oltre a danneggiare il fegato di chi ne assume troppi, aumentano risse e incidenti stradali, andando a danneggiare tutti, anche il povero astemio che si ritrova sfracellato al suolo perché investito da un ubriaco.»
(Francesco Avella)

«Credere nell'esistenza di altre forme di vita nell'universo è perfettamente logico, specialmente se consideriamo il fatto che sappiamo che ci sono miliardi di galassie con miliardi di pianeti all'interno; è una semplice questione di statistica.
Solo coloro che sono egocentrici e si considerano speciali e creati da Dio possono pensare a se stessi come l'unica forma di vita sviluppata nell'universo; la realtà è che siamo solo animali che si sono evoluti su uno dei tanti pianeti sparsi nell'universo, niente di più.»
(Francesco Avella)

«Ti piacciono le stelle? 
Allora leggi un libro di astronomia, invece di riempirti la testa di credenze stupide come l'astrologia. 
Le stelle non ti pensano; l'universo non ti pensa; la tua esistenza è inutile per l'universo, questa è la realtà, e in futuro la Terra e i pianeti vicini saranno distrutti dal Sole, quindi le stelle sono la minaccia del futuro.»
(Francesco Avella)

«[Sull'eutanasia] Coloro che si oppongono a questo diritto, in pratica, disapprovano il diritto di vivere in una società che ti considera un individuo libero e intelligente capace di scegliere; si deve avere una mentalità dittatoriale, unita a una visione bigotta e moralistica della morte, per opporsi a questo diritto.»
(Francesco Avella)

«Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col crocifisso, l'uomo con la pistola è un uomo morto, perché preferisce spararsi in testa pur di non ascoltare le storie assurde dell'altro tizio.»
(Francesco Avella)

«Un ateo è semplicemente un tizio che, dopo aver lanciato la monetina, sceglie sempre "testa" al posto di "croce".»
(Francesco Avella)

«Pensate davvero che sia una semplice coincidenza quella di essere nati in una famiglia/società cristiana e aver scelto, guarda caso, di essere cristiani?
Se io fossi nato in India, sarei comunque diventato ateo, perché non-credenti lo si diventa per razionalità, non per indottrinamento, inoltre si è atei nei confronti di tutte le divinità, quindi il problema di scegliere la "vera" religione non sussiste.
Invece, se in India ci fosse nato il cristiano italiano medio, molto probabilmente sarebbe diventato induista e avrebbe creduto in Krishna con la stessa convinzione, frutto dell'indottrinamento, con la quale oggi crede in Gesù.»
(Francesco Avella)

«I credenti non vogliono rispetto, ma sottomissione.
Pretendere che un ateo non possa criticare le credenze religiose, anche tramite la satira più estrema, significa pretendere la sottomissione della libertà di pensiero alla fede.
Una fede che, tra l'altro, rappresenta un insulto alla ragione, alla logica e al buon senso, tutte cose che per un razionalista hanno valore, quindi dovrebbero essere gli atei a chiedere rispetto per la loro razionalità, continuamente stuprata dalle credenze religiose, tanto irrazionali quanto ridicole.»
(Francesco Avella)

«I pedofili ci sono ovunque, ma se in una classica azienda verrebbero presi a calci in bocca sia dai colleghi che dai superiori, nella Chiesa vengono "puniti" in un modo a dir poco assurdo, spesso venendo semplicemente trasferiti in altre parrocchie.
Se in una scuola elementare i maestri pedofili venissero semplicemente trasferiti in altre scuole, probabilmente il cittadino medio vorrebbe linciare in strada sia i maestri che il preside, ma quando sono i preti ad essere trasferiti, il cittadino medio tace, oppure critica a bassa voce, da brava pecora ubbidiente abituata a rispettare il pastore.»
(Francesco Avella)

«Se invece di imporre la religione l'uomo avesse imposto l'astrologia, oggi quasi tutti crederebbero nell'oroscopo.»
(Francesco Avella)

«Così come un cristiano ha diritto di vivere da cristiano, un ateo ha diritto di vivere da ateo e, di conseguenza, non deve essere costretto a sottomettersi ai valori cristiani.
Quando i religiosi la smetteranno di imporre i loro valori medioevali basati sul personaggio immaginario chiamato "Dio", gran parte degli atei infervorati si daranno una calmata.»
(Francesco Avella)

«I credenti non vogliono mettersi in testa che i figli devono essere lasciati liberi, solo senza subire influenze potranno scegliere consapevolmente la propria religione, invece fin da piccoli vengono condizionati, con la conseguenza che spesso un cristiano diventa tale solo perché nasce per puro caso in una famiglia cristiana.»
(Francesco Avella)

«Dio non fa parte del trascendente, bensì della fantasia umana.
Quando gli uomini lo accetteranno, il mondo potrà solo migliorare.»
(Francesco Avella)

«L'ingenuità del credente medio è disarmante... egli crede di aver scelto con la propria testa la religione che segue, ma in realtà quasi sempre si tratta dell'unica religione che conosce, ovvero quella tramandata dalla famiglia di nascita.
Quasi tutti i cattolici sono nati, guarda caso, in famiglie cattoliche, quindi quasi tutti questi cattolici sarebbero diventati induisti o musulmani semplicemente nascendo in una famiglia induista o musulmana.»
(Francesco Avella)

«Se esistesse un Dio giusto, l'uomo non avrebbe nemmeno bisogno di sperare in un miracolo, perché un Dio giusto non avrebbe permesso all'umanità di soffrire.»
(Francesco Avella)

«Se lodate Dio quando un bambino si salva da un terremoto, dovete anche criticarlo quando milioni di bambini, invece, perdono la vita per lo stesso evento.»
(Francesco Avella, dal romanzo Una Mente Senza Dio)

«La vera spiritualità consiste nel distaccarsi dalla credenza in Dio per mettere al primo posto la natura e l'umanità.»
(Francesco Avella, dal romanzo Una Mente Senza Dio)

«Ci sembra normale tutto ciò che non ci sorprende e che rientra nei comportamenti a noi comuni, ed è anche per questo motivo che molti credono ancora in Dio, perché crederci rientra ancora nella normalità.»
(Francesco Avella, dal romanzo Una Mente Senza Dio)

«Non esiste nulla di più arrogante del credersi figli di un Dio onnipotente, pensare di essere fatti a sua immagine e somiglianza, credere addirittura che questo Dio si sia sacrificato per noi, che ci osservi per tutto il corso della nostra vita e che abbia creato l'universo per un gesto di amore nei nostri confronti.»
(Francesco Avella, dal romanzo Una Mente Senza Dio)

«L'ateismo non è né una religione né una fede, ma è semplicemente il rifiuto di credere in qualcosa senza avere elementi idonei che possono portare a credere nella stessa.»
(Francesco Avella, dal romanzo Una Mente Senza Dio)

«Se bestemmiare significa offendere i fedeli, allora perché pregare e diffondere le credenze religiose non può essere considerato offensivo nei confronti delle persone razionali?
Perché il sentimento religioso viene tutelato, mentre la razionalità può essere continuamente violentata?»
(Francesco Avella)

«La natura non si basa sulla convenzione umana di uomo, donna, figlio e cagnolino al seguito... in natura ci sono "adozioni" di ogni tipo, anche tra specie diverse.
E meno che mai si basa sulla convenzione religiosa, quella sì che insegna cose contrarie alla legge di natura, come la castità e il considerare il sesso un peccato.»
(Francesco Avella)

«Come mai le "sentinelle in piedi" stanno sedute quando il cattolico medio fa sesso prematrimoniale ogni giorno (spesso usando anche il preservativo), divorzia con una facilità inaudita e via dicendo?
Queste cose non offendono Dio?
Il cattolico medio si ricorda di essere cattolico solo quando deve rispettare quelle regole religiose che lui stesso approva, mentre infrange senza troppi problemi le regole che non gradisce.
Per questa ipocrisia non ci sono "sentinelle in piedi", tanto basta dire che "siamo tutti peccatori" e il gioco è fatto.
Con che faccia pretendete il rispetto dei vostri valori da parte di chi magari non è nemmeno credente, quando poi siete i primi a mettere da parte quelli che trovate scomodi?»
(Francesco Avella)

«Il cristiano è simboleggiato dalla pecora ubbidiente che segue il pastore, invece l'ateo, essendo un libero pensatore, incarna l'archetipo del lupo solitario.»
(Francesco Avella)

«I cristiani che si scagliano contro Halloween per difendere le "radici cristiane" sono davvero divertenti, perché ignorano che anche il Natale in origine era una festa pagana, si chiamava "Sol Invictus", fu l'imperatore Costantino a far coincidere la natalità di Gesù con questa festa.
Anche l'usanza di addobbare l'albero ha radici pagane: i popoli germanici, ad esempio, decoravano l'abete in onore di Odino.»
(Francesco Avella)

«Anche se un giorno la scienza riuscisse a spiegare tutto, ci sarebbero comunque credenti in Dio, perché ciò che spinge gli uomini a credere in questo essere immaginario non sono i vuoti della scienza, ma il bisogno infantile di sentirsi creati e amati da qualcuno, di essere stati scelti per uno scopo superiore.»
(Francesco Avella)

«Come posso credere che Dio sia amore, se l'enciclopedia medica che elenca le malattie che affliggono l'umanità è decine di volte più voluminosa della Bibbia?»
(Francesco Avella)

«Se nessuno crede più in Horus e Zeus non è perché qualcuno ha dimostrato l'inesistenza di queste divinità, ma è solo perché nessuno diffonde più il loro culto.
Niente rende Gesù, Krishna o Allah più reali di tutte le altre divinità create fin dalla notte dei tempi: qualsiasi religione, in mancanza dell'indottrinamento, è destinata a diventare mitologia.»
(Francesco Avella)

«Se l'Inquisizione non esiste più (o meglio, ha cambiato nome e non manda al rogo più nessuno) non è per merito dei valori cristiani o per l'intervento divino, ma è solo per merito dell'Illuminismo e di ideologie liberali che hanno cambiato la mentalità europea.
L'islam non è più violento del cristianesimo, semplicemente non ha dovuto limitare il suo potere (e quindi la sua intolleranza) per sopravvivere in una società più liberale.»
(Francesco Avella)

«Nei social network ci sono cristiani che come avatar usano immagini di crociati con la spada sguainata.
Lo fanno per ricordarci che Dio è amore?»
(Francesco Avella)

«L'omosessualità non può essere considerata innaturale, in quanto è presente anche negli altri animali, mentre la stessa cosa non si può dire per la religione e il voto di castità, un religioso rimane comunque un uomo-animale con un istinto sessuale innato, reprimere questo istinto naturale significa andare appunto contro qualcosa presente in natura (impulso sessuale) per rispettare qualcosa che riguarda solo l'uomo (religione).»
(Francesco Avella)

«L'italiano medio è più fedele verso la sua fede calcistica piuttosto che verso quella religiosa, legge molti giornali sportivi mentre raramente tocca i testi sacri e rispetta di più le regole del calcio che quelle di Dio.
La cosa ironica è che si lamenta per la "blasfemia" degli atei, quando lui è il primo a fregarsene del volere del suo padre immaginario.»
(Francesco Avella)

«Il dogma è la nemesi del pensiero libero e critico, per cui un libero pensatore non può essere cristiano o musulmano, molti credenti invece osano dichiararsi "liberi", ma in realtà sono solo incoerenti, ignoranti e spesso anche ipocriti.»
(Francesco Avella)

«Nella Bibbia, Dio fa sbranare una quarantina di bambini da due orse solo perché avevano osato prendere in giro un uomo per la sua calvizie
(Francesco Avella)

«La scienza ci dice le cose come stanno, in modo logico e obiettivo; per questo c'è chi preferisce la fede che, al contrario, dice menzogne piacevoli e appaganti.»
(Francesco Avella)

«Dire a un introverso di "aprirsi di più" equivale a dire a un estroverso di starsene zitto in un angolino.
Ognuno ha il proprio carattere, e l'introverso preferisce pensare, invece di parlare.»
(Francesco Avella)

«La solitudine è vista in modo negativo solo dalle persone superficiali che non riescono a dare importanza alla vita interiore.»
(Francesco Avella)

«Scrivere significa socializzare con se stessi avendo il silenzio come unico compagno
(Francesco Avella)

«Alcuni vegani sono come quei religiosi che vogliono convertire tutto il mondo all'unica e sola religione, all'unica e sola etica, all'unica e sola divinità.»
(Francesco Avella)

«I vegani hanno tutto il diritto di considerare sbagliato mangiare gli animali, ma non devono permettersi di imporre i propri tabù morali agli altri; l'iper-sensibilità dei pochi non deve diventare una prigione per la libertà dei molti.»
(Francesco Avella)


«In una società razionale il termine "ateo" non esisterebbe nemmeno, perché la credenza chiamata "Dio" verrebbe usata come favola per bambini per dare qualche valore morale come avviene per altre favole e diventerebbe inutile, in età adulta, affermare di non crederci più.»
(Francesco Avella)



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